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Pensionato aggredisce la moglie con le forbici

CARLOFORTE. Al culmine dell’ennesima lite, ha aggredito la moglie con un paio di forbici da cucina, ferendola all’avambraccio destro. Un pensionato di 72 anni, Mario Nardello, di Carloforte (Sulcis-Iglesiente) è stato arrestato nella tarda serata di ieri dai carabinieri per maltrattametni in famiglia e trascorrerà un anno e mezzo in carcere a Cagliari.

La moglie, una casalinga di 66 anni, ha riportato una ferita lacero-contusa che guarirà in venti giorni, secondo la prognosi dei medici dell’ospedale di Carbonia, dove l’ha accompagnata personale della guardia medica di Carloforte. A chiamare i carabinieri è stato il figlio della coppia presente al litigio. Stamane, al processo per direttissima a Cagliari, Nardello ha patteggiato un anno e sei mesi. Dati i suoi precedenti, il pensionato sconterà la pena nel carcere di Buoncammino.

fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/carbonia/cronaca/2012/08/13/news/ferisce-la-moglie-con-le-forbici-in-carcere-pensionato-1.5540765

Aggressione sessuale alla badante della madre

Un commerciante di Aversa (Caserta) di 44 anni è stato arrestato dai Carabinieri per aggressione a sfondo sessuale ai danni della collaboratrice domestica di 46 anni, romena, che lavorava in casa dell’uomo come badante della madre.

La vicenda è avvenuta ieri nel cuore della notte, mentre la donna dormiva in una camera della villa dell’ aggressore, a Porto Cervo (Costa Smeralda).

La donna ha avuto la prontezza di reagire all’aggressione dell’uomo, che si è quindi infuriato e l’ha colpita con schiaffi e pugni prima che riuscisse a scappare terrorizzata e seminuda.

Il commerciante si trovava in Sardegna, nella sua residenza estiva di Porto Cervo, per trascorrere le vacanze estive, ed attualmente si trova  in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

La donna, ancora sotto shock,  è stata  ricoverata all’ ospedale di Olbia.

fonte: http://www.ilgiornalediolbia.it/?p=12175

Massacra di botte per strada la compagna

SASSARI. Massacrata in pieno centro sotto gli occhi di decine di persone. Un pestaggio selvaggio a cui hanno assistito – senza muovere inizialmente un dito – commercianti e cittadini. Solo quando la vittima dell’aggressione, una ragazza nigerina di 23 anni, è finita per terra sotto i colpi del compagno, in tanti si sono avvicinati per soccorrerla e tenere lontano l’uomo che poco prima l’aveva colpita con calci e pugni. Poco dopo la donna è stata accompagnata al pronto soccorso da un’ambulanza del 118 e l’uomo, di 31 anni, anche lui nigeriano, è stato preso in consegna dai carabinieri. È accaduto sabato sera, poco prima delle 19.30 tra piazza Azuni e via Cesera Battisti, proprio davanti all’ingresso del negozio di abbigliamento Zara. Le urla della giovane hanno richiamato l’attenzione dei tanti passanti che a quell’ora affollavano il centro storico. Anche la guardia giurata del grande magazzino è intervenuta dopo la richieste d’aiuto dei passanti. Insieme ad alcuni cittadini l’aggressore è stato immobilizzato dal vigilante e poi consegnato ai carabinieri. I militari lo hanno fatto salire in macchina e con lui si sono recati al pronto soccorso. Quando i carabinieri sono arrivati in viale Italia, la vittima dell’aggressione aveva però già deciso di mettere una pietra sopra la faccenda. Una volta arrivata all’ospedale Santissima Annunziata la giovane, forse per paura di ritorsioni, ha scelto di non farsi medicare. Davanti all’assenza di un certificato medico e di una prognosi i carabinieri non hanno potuto far altro che rilasciare l’aggressore. Per l’uomo è scattata una semplice denuncia a piede libero per percosse. Davanti a una querela da parte della donna e a un certificato medico che prescrivesse più di venti giorni di cure, per il cittadino nigeriano si sarebbero aperte le porte del carcere di San Sebastiano. L’uomo, con regolare permesso di soggiorno risulta residente a Oristano. Mentre la compagna, anche lei in regola con il permesso di soggiorno, per i carabinieri risulta essere senza fissa dimora.

I due avevano iniziato a litigare nella parte alta di piazza Azuni e le loro grida avevano richiamato l’attenzione dei passanti. Poco dopo l’uomo e la donna hanno iniziato a strattonarsi e a colpirsi. Ad avere la peggio è stata naturalmente la ragazza. Dopo essere stata colpita al volto con un pugno la giovane è finita per terra, battendo anche la testa contro una fioriera in cemento. Quando era a terra il compagno ha iniziato a colpirla con calci, ma fortunatamente è stato bloccato e poi consegnato ai carabinieri, sotto lo sguardo atterrito di decine di persone.

fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/07/30/news/ragazza-pestata-dal-compagno-in-pieno-centro-1.5476312

Maltratta e minaccia la moglie

Un disoccupato di 58 anni di Carbonia è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia, ingiurie, minacce e detenzione illegale di munizionamento da guerra. L’uomo, secondo la ricostruzione dei militari della Compagnia, avrebbe minacciato di morte la moglie per futili motivi.

Dopo l’intervento dei carabinieri la donna, che li aveva chiamati telefonando al 112, ha presentato querela contro il marito. I militari hanno raggiunto la casa dei due per sequestrare i fucili che l’uomo deteneva regolarmente. Una perquisizione nella casa ha consentito ai militari di ritrovare in un comodino munizionamento da guerra. Per l’uomo sono scattate le manette ed è stato accompagnato nel carcere Buoncammino di Cagliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/282700

Maltrattava la moglie e le somministrava psicofarmaci

SASSARI. In aula l’imputato si era lamentato della moglie che «lo ossessionava», gli dava fastidio con troppe parole. Stando alla vittima, alla sua denuncia poi confluita in un capo d’imputazione, il rimedio a quell’ossessione individuato dal marito fu diabolico: le avrebbe versato gocce di Tavor nei bicchieri d’acqua che le imponeva di sorseggiare. «Era infermiere nel reparto di Psichiatria, e aveva dimestichezza con i farmaci», aveva suggerito alla polizia la persona offesa, un’insegnante, che si è costituita parte civile contro l’ex marito imputato di maltrattamenti, e assistito al processo dal penalista Nicola Lucchi.

Stando alla ricostruzione accusatoria, sostenuta in aula dal vice procuratore onorario Antonio Pala, l’infermiere sotto accusa avrebbe «percosso l’ex moglie, l’avrebbe insultata e malmenata». Ma per farla tacere – sarebbe questo il retroscena filtrato dalla deposizione dell’imputato – le avrebbe «somministrato sedativi in modo da privarla della serenità».

Serenità che l’insegnante aveva perso poco dopo la loro unione. Quando dalla convivenza erano passati al matrimonio, l’infermiere aveva iniziato ad apostrofarla con epiteti pesanti. Veri e propri insulti, anche davanti alla sorella. «Vivevo in uno stato di terrore, tale da essere costretta a isolarmi dai miei familiari». «Se mi lasci, ti ammazzo», le aveva detto una volta durante una passeggiata con la sorella. Proprio lei, in aula, racconterà che una volta l’allora cognato era arrivato al punto di voler costringere la moglie in una camicia di forza. Fino al 2006, i presunti maltrattamenti sembravano essere limitati all’ampia, terribile, contabilità della violenza domestica. Ma poi l’insegnante era diventata diversa, mentalmente “assente” e spesso assonnata. Se n’era accorto per primo il farmacista, che aveva chiesto alla figlia se la donna prendesse psicofarmaci. Stessa domanda che le aveva posto anche un negoziante dove le due andavano spesso. Tutti insospettiti da quell’improvviso cambiamento in alcuni tratti della sua personalità. Allora la sorella dell’insegnante aveva avviato le indagini: la donne le aveva confessato che il marito le faceva strane richieste. Voleva che bevesse acqua, più volte al giorno, anche se lei non gliela chiedeva. Sembrava un indizio forte. Confortato poi da un ritrovamento: in bagno c’erano boccette di Valium e Tavor, che la moglie non aveva mai comprato. E che da quel momento aveva iniziato a guardare all’uomo con terrore, perché conosceva il suo passato professionale – era infermiere nel reparto di Psichiatria di un ospedale – e la conoscenza che aveva dei farmaci. Ma per trovare riscontri ai sospetti, le due donne avevano sostituito i sedativi con acqua. E da quel momento, la stanchezza della moglie era sparita. Niente più sonnolenza. Solo il desiderio, quello sì, di cambiare casa, come poi ha fatto. E si è costituita parte civile con l’avvocato Antonio Pietro Sanna. La discussione, davanti al giudice Giuseppe Grotteria, è rinviata al 25 gennaio.

fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/07/21/news/sedava-la-moglie-con-gocce-di-valium-1.5435754

Molestie a una barista

VILLASOR. Ha prima molestato pesantemente una barista, poi si è scagliato contro i carabinieri intervenuti su richiesta della donna, facendoli finire alla guardia medica per le contusioni e le lacerazioni riportate durante la colluttazione ingaggiata per bloccare il molestatore. In manette, ieri sera, è finito a Villasor un bracciante agricolo, Luca Cabras, di 29 anni, che in mattinata sarà processato con giudizio direttissimo dal giudice monocratico del Tribunale di Cagliari. Per lui l’accusa è di ubriachezza molesta, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2012/07/21/news/molesta-una-barista-e-aggredisce-nbsp-i-carabinieri-arrestato-1.5435920

Molestie sul pullman, arrestato

Accusato di aver tentato di violentare una ragazza sul pullman che da Cagliari porta a Costa Rei, un ambulante pakistano è stato arrestato dai carabinieri per violenza sessuale.

Si tratta di Jaffry Kamran Alì 39 anni: l’uomo è stato rintracciato in spiaggia dai carabinieri del posto fisso di Costa Rei dopo aver ricevuto la denuncia della vittima, S.G. 20 enne cagliaritana. La vicenda sarebbe accaduta proprio all’interno del pullman di linea con a bordo bagnanti e ambulanti: il pakistano durante il tragitto, si sarebbe seduto accanto alla ragazza, molestatandola, toccandola e tentando di baciarla. Appena scesa dalla corriera la giovane cagliaritana si è recata in caserma, denunciando l’accaduto: i carabinieri hanno così iniziato le ricerche dell’ambulante che è stato quasi subito rintracciato in spiaggia dove è stato arrestato.

fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/281692

Incendia l’auto della ex moglie

Dà fuoco all’auto dell’ex moglie e la denuncia di un testimone, che lo aveva visto sul luogo del fatto pochi minuti prima che scoppiasse l’incendio, ha permesso ai carabinieri della Compagnia di Mogoro di arrestarlo e portarlo a processo per direttissima davanti al Tribunale di Oristano con l’accusa di danneggiamento seguito del rogo. Protagonista un operaio di Villanovaforru, Antonello Cilloco, di 51 anni: dopo la convalida dell’arresto ha patteggiato col pubblico ministero una pena di otto mesi di reclusione col beneficio della sospensione condizionale, confermata poi dalla sentenza del Tribunale.

Il fatto è avvenuto alle 2 di stanotte nel centro abitato di Uras. Secondo quanto ricostruito dai militari, l’operaio potrebbe aver agito per motivi riconducibili alla causa di separazione in atto con la ex moglie. Certo è che intorno alle 2 è stato notato vicino all’auto presa di mira da un uomo del paese che tornava a casa dopo il lavoro. Quando l’auto ha preso fuoco, il testimone ha chiamato i Vigili del fuoco e i Carabinieri e a questi ultimi ha fornito tutti gli elementi utili a identificare l’autore dell’attentato incendiario.

fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/281319

Sorso: ferisce la compagna con le forbici dopo averla picchiata

Ha picchiato la convivente con calci e pugni, ferendola anche con un paio di forbici per potatura. Protagonista delle violenze, compiute a Sorso, un 49enne che è stato arrestato dai carabinieri. I militari hanno trovato la donna svestita e sanguinante che vagava sulla strada provinciale 60. Aveva evidenti contusioni al volto, il setto nasale rotto e ferite da taglio alla mano con un tendine reciso. L’uomo è stato rintracciato nella sua abitazione ancora sporco di sangue. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto, è stato accompagnato in carcere.

fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/07/11/news/sorso-massacra-di-botte-la-convivente-e-la-ferisce-con-le-forbici-1.5391469

Quartu: abusi su minore

L’uomo viveva da una sorella (madre del bimbo) e abusava di lui ogni volta che rimanevano da soli. Alla soglia dei 18 anni la vittima ha raccontato tutto a una psicologa.

È riuscito a raccontare le violenze che aveva subito da bambino solo dieci anni dopo, durante le sedute di analisi con una psicologa alle quali si è sottoposto quando stava per diventare maggiorenne. Così sono riemersi dal passato i presunti abusi che sarebbero stati commessi da un trentacinquenne di Quartu nei confronti del nipotino, culminati in una condanna a otto anni di reclusione.

Sarebbe successo nel 2000, quando il piccolo non aveva ancora compiuto nove anni. L’uomo, che viveva a casa della sorella, avrebbe approfittato del nipote per circa due anni, con ripetuti abusi sessuali, che si sarebbero consumati quando i due restavano restavano da soli nell’abitazione.

fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/279065