E’ stato trovato impiccato a un albero di fichi nelle campagne di Sant’Antioco, Igor Garau, 35 anni, ricercato da stamattina dopo il ferimento a martellate della compagna nella casa dove è morto, per cause misteriose, il figlio di due anni e mezzo della donna.
L’AGGRESSIONE Questa mattina, intorno alle 8, Daniela Sulas, 23 anni, sporca di sangue, ha chiesto aiuto ad alcuni vicini. La donna, ferita a martellate alla testa, è stata soccorsa dal 118 e trasportata all’ospedale Sirai di Carbonia. Non sarebbe in pericolo di vita.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Carbonia, la Sulas è stata aggredita da Garau dopo un litigio nella casa in cui i due vivevano con il figlio di lei. Il bambino, di due anni e mezzo, è stato trovato morto. Sul suo corpo non sono stati trovati segni di violenza evidenti. Non è chiaro cosa abbia scatenato la furia dell’uomo, nè se sia coinvolto nella morte del bambino.
IL PAESE SCONVOLTO “Siamo tutti sconvolti. E’ una cosa inimmaginabile”, ha commentato l’assessore ai Servizi sociali del comune di Sant’Antioco, Marinella Piredda. I due conviventi erano conosciuti ai Servizi sociali, che aiutano tante famiglie nel Sulcis devastato dalla crisi economica, ormai classificato provincia più povera d’Italia. Garau aveva anche lavorato a termine per il Comune. “Non aveva mai dato un problema”, ricorda Piredda. “Niente nel suo comportamento ci avrebbe fatto immaginare quello che è successo oggi, peraltro ancora tutto da chiarire”.
Sul diario Daniela ha pubblicato centinaia di foto del figlio Mirko e solo due o tre di sè. In una è incinta, al quinto mese. Il profilo Facebook di Daniela Sulas, 22 anni, racconta una madre ancora ragazzina. Ci sono immagini romantiche e frasi punteggiate da cuoricini, e c’è la passione per Marco Carta, Gigi D’Alessio e Laura Pausini. Il diario Facebook di Daniela ripercorre per immagini la vita di Mirko: il bambino nella culla, nel seggiolone, su una moto, con il casco, davanti la torta per festeggiare i due anni. Ci sono anche dei piccoli filmati. D’altronde, non si sbaglia: nelle informazioni su se stessa, Daniela ha messo “Ho un figlio stupendo” e, come citazione preferita, “Mirko 6 l’amore di mamma”. Daniela non cita mai il padre di Mirko, dal quale Š separata. E neppure Igor. Anche se frasi che possono riferirsi ai rapporti di coppia non mancano. Sono tutte amare. “Quando una coppia si lascia, non è mai colpa di uno solo, ma di tutti e tre” Il giorno prima, di suo pugno, aveva vergato: “Attenta brutta cagna in calore, non tirare troppo la corda ke prima o poi si spezza…”. 15 marzo 2
fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2012/03/15/news/sant-antioco-muore-bimbo-ferita-la-madre-il-convivente-si-suicida-5704086
Aggiornamento 16 marzo 2012
Morto soffocato con un cuscino: non c’è più mistero sulla tragica fine di Mirko, il piccolo di due anni e mezzo trovato morto ieri nella casa di famiglia a Sant’Antioco, sulla costa sud occidentale della Sardegna. Tutti aspettavano l’esito dell’autopsia, che infatti ha sciolto ogni dubbio: il bambino è stato ucciso. La conferma si è avuta solo a tarda sera, dopo che il magistrato incaricato delle indagini, Maria Virginia Boi, aveva inizialmente secretato la perizia necroscopica. E’ stato il procuratore capo del Tribunale di Cagliari, Mauro Mura – contattato dall’ANSA -, a decidere di rendere pubblica la notizia. Per il medico legale, Roberto Demontis, l’ipotesi del soffocamento è emersa con chiarezza dagli esami eseguiti nel pomeriggio sul corpicino del bimbo. L’autopsia è durata circa tre ore. Tuttavia, per avere la conferma, sono stati disposti ulteriori accertamenti istologici, in particolare sui tessuti dei polmoni. Il quadro della tragedia familiare è ora più chiaro: il convivente della mamma di Mirko, Igor Garau, avrebbe prima soffocato il piccolo con un cuscino, aggredendo poi la sua compagna, Daniela Sulas, di 22 anni, con un martello. Quindi la fuga disperata culminata con la decisione di farla finita: l’uomo, schiacciato dal rimorso, verrà trovato poche ore dopo, impiccato ad un albero nelle campagne del paese. A scatenare la furia di Garau sarebbe stata la sua gelosia: la compagna avrebbe voluto lasciarlo, ma lui non voleva sentire ragioni. Ieri mattina, dopo una notte di litigi – confermati dai vicini – il tragico epilogo. Il primo a non aver avuto dubbi sulla morte violenta di Mirko, è stato il padre, Mauro Mocci. Già ieri aveva scagliato la sua rabbia contro Garau: “Se non si fosse ucciso, l’avrei fatto io”. Stamane, raggiunto dai giornalisti nella sua casa a Sant’Antioco, è stato ancora più esplicito. “L’ha ucciso lui, ne sono certo, per me è andata così – si è sfogato l’operaio edile, stringendo in mano la foto del figlioletto scomparso e ricostruendo gli ultimi giorni trascorsi insieme. La giovane mamma, ricoverata sotto choc all’ospedale Sirai di Carbonia, è stata trasferita nel reparto di Psichiatria perchè necessita di sostegno psicologico: vi resterà almeno sino a lunedì. Le ferite in testa provocate dalle martellate sono superficiali, così come le ecchimosi alle braccia, ma la tragedia ha fatto sprofondare la donna nell’angoscia.
fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2012/03/16/news/il-giallo-del-sulcis-il-procuratore-il-piccolo-mirko-e-stato-ucciso-soffocato-5707514