SORSO. Dopo un mese di appostamenti snervanti, il gioco psicologico è stato vinto dai carabinieri. Alle 11 di mercoledì Gavino Lizzeri, 39 anni, agricoltore incensurato, aveva appena infilato l’ennesimo biglietto sotto la porta di casa della sua vittima quando la pesante anta si è spalancata. I due militari che erano all’interno dell’abitazione hanno sorpreso l’uomo , ancora inchinato, con una espressione sgomenta sul volto. L’agricoltore ha capito che questa volta non l’avrebbe fatta franca e si è messo a correre tra i passanti. La sua fuga è durata poco: l’uomo è stato bloccato dai carabinieri che lo hanno arrestato.
È finita così, davanti a decine di passanti allibiti, l’avventura di un agricoltore di Sorso che adesso dovrà vedersela con l’accusa di avere trasformato in un incubo la vita di una compaesana.
Stando alle accuse, che adesso devono essere verificate da un giudice Gavino Lizzeri si sarebbe trasformato in un ossessivo pedinatore perché non avrebbe tollerato il rifiuto della donna di avere (o proseguire) una relazione sentimentale. A questo punto l’uomo ha cominciato a seguire la ex amica, a insultarla, a mandare in tilt la memoria del suo telefono con sms ingiuriosi. L’escalation è proseguita con la porta di casa della donna cosparsa di feci, con le finestre utilizzate per il tiro a bersaglio di uova, con centinaia di biglietti pieni di frasi irripetibili.
Nel giro di otto mesi l’uomo avrebbe declinato tutto il comportamento tipico del persecutore di donne. La vittima prima ha fatto finta di nulla, sperando che l’ondata rabbiosa finisse come era cominciata, poi ha cambiato abitudini. E a febbraio si è rivolta ai militari della stazione, ma il gioco al massacro della sua serenità familiare era cominciato ad agosto dello scorso anno.
Solo i protagonisti sanno cosa ha fatto scattare la reazione di Gavino Lizzeri, quel che è certo è che la donna, i suoi familiari e le sue conoscenze erano diventate la sua ossessione. I militari hanno cominciato a tenere d’occhio l’abitazione della vittima, che ogni giorno riceveva fino a dieci biglietti di insulti e minacce. Alla fine, il fascicolo del caso di stalking era diventato molto voluminoso. Dentro c’erano centinaia di fogli. Un mese fa i carabinieri hanno stretto i controlli, perché la situazione stava diventando pericolosa.
Ed è a questo punto che è cominciato il “gioco” tra lo stalker e i militari. Gli uomini del maresciallo Masala raggiungevano l’abitazione della donna in abiti borghesi, facendo di tutto perché il loro arrivo passasse inosservato, ma lo stalker non si faceva vivo. Appena uscivano, una manina infilava un nuovo biglietto sotto la porta di casa. Il gioco è andato avanti per settimane, fino a mercoledì. Dopo che lo hanno fermato, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione di Lizzeri, trovando tutte le prove a suo carico: i quaderni, i pennarelli. Ieri mattina Gavino Lizzeri è stato portato in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto. L’uomo, difeso dall’avvocato Sabina Useli, resterà agli arresti domiciliari fino al processo.
fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/04/20/news/perseguita-una-donna-per-8-mesi-in-cella-agricoltore-di-sorso-1.4394058